lunedì 11 giugno 2012


Perché si mangia anche senza avere fame
Gli uomini sono «programmati» per accumulare calorie in vista di una carestia

MILANO - Chiunque abbia cercato di perder peso sa che la gratificazione legata al cibo rende difficile seguire una dieta. Ora uno studio di Palmiero Monteleone, del Dipartimento di psichiatria della Seconda Università di Napoli, pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, contribuisce a chiarire come l'organismo reagisce alla disponibilità di alimenti appetibili, indipendentemente dalla stimolo della fame. Per migliaia di anni l'umanità è stata selezionata a lottare per la conquista del cibo ed è stata la fame a regolare l'assunzione degli alimenti; oggi, invece, si mangia spesso anche quando si è sazi, per il solo piacere di farlo.
«Comprendere i meccanismi con cui l'organismo risponde a questa situazione così mutata è fondamentale per fronteggiare l'epidemia di obesità del mondo sviluppato — spiega il ricercatore —. I risultati ottenuti, in collaborazione con il Gruppo di ricerca sugli endocannabinoidi del Laboratorio di chimica biomolecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pozzuoli, sono solo preliminari e andranno approfonditi, ma suggeriscono la direzione in cui andare per capire che cosa sostiene il bisogno di gustare un succulento gelato con panna montata anche alla fine di un ricco pasto».

«Abbiamo studiato un piccolo gruppo di uomini e donne, giovani e senza disturbi del comportamento alimentare, — continua lo psichiatra — che sono stati sottoposti a due test, a distanza di un mese uno dall'altro, nel corso dei quali sono stati invitati a consumare una colazione da 300 chilocalorie, composta al 77% da carboidrati, al 10% da proteine e al 13% da grassi, dopo la quale dovevano quantificare quanto appetito fosse rimasto loro. Dopo un'ora abbiamo presentato a ciascuno dei partecipanti allo studio il piatto che avevano indicato in precedenza come preferito, lasciandoglielo davanti per cinque minuti, da guardare e annusare, senza poterlo mangiare subito». In questo intervallo di tempo i volontari dovevano di nuovo rispondere ad alcune domande: quanto appetito avessero, quanto forte fosse il desiderio del cibo che avevano davanti e in che porzione intendessero prenderne.

Nella prova ripetuta dopo un mese, ai partecipanti si chiedeva di assumere, al posto del loro piatto preferito, un preparato senza sapore, ma con le stesse calorie, e la stessa distribuzione di nutrienti, di quello presentato nella prima fase dell'esperimento. Sebbene dopo la colazione tutti si fossero dichiarati "pieni", nessuno dopo un'ora ha esitato ad approfittare del fuori pasto, ma in quantità molto maggiore nella prova con il cibo preferito rispetto a quella successiva con il cibo insapore, come c'era d’altronde da aspettarsi. «Interessante è però il fatto che queste due situazioni hanno suscitato reazioni diverse a livello biochimico — interviene Vincenzo Di Marzo, esperto di endocannabinoidi, sostanze presenti nel cervello che agiscono sugli stessi recettori stimolati dai derivati della cannabis —. Quando i nostri soggetti hanno gustato il cibo che faceva venir loro l'acquolina, il dosaggio dell'ormone grelina, e di uno specifico cannabinoide naturale nel sangue, aumentavano in maniera significativa, e restavano elevati per un paio d'ore. Al contrario, quando il "supplemento" non era gradito i livelli di queste sostanze andavano progressivamente scendendo».

Lo studio è interessante perché dimostra, ancora una volta, che siamo programmati per accumulare più calorie possibili in vista dei tempi di carestia, e il sapore dei cibi è funzionale a questo. La spinta a nutrirsi può venire dagli stimoli della fame, mediata dalla caduta dei livelli di zucchero nel sangue, ma anche dalla sola vista di alimenti invitanti: «I meccanismi alla base di questa seconda forma di appetito sono in gran parte ancora da capire» concludono gli esperti. Ma il loro lavoro è un primo passo per studiare questa "fame", paradossale, che non deriva dalla carenza di cibo, ma dalla sua offerta.

Roberta Villa
11 giugno 2012 | 10:55





venerdì 25 maggio 2012

27 MAGGIO - GIRO D'ITALIA



MILANO - DOMENICA 27 MAGGIO

PERCORSO MODIFICATO
Rcs Sport, organizzatrice del Giro d’Italia, ha aderito alla richiesta della Municipalità di Milano di modificare in alcune sue parti il percorso della tappa finale della Corsa Rosa. Dopo l’esperienza organizzativa della Milano City Marathon del 15 aprile, e viste le esigenze dei cittadini milanesi di usare i mezzi pubblici - essendo quella del 27 maggio una delle tre domeniche senz’auto volute dalla municipalità meneghina – il percorso subirà alcuni cambiamenti mantenendo però invariate le caratteristiche e la lunghezza del tracciato di gara. I punti cardine della corsa, comunque, non verranno intaccati. La partenza della cronometro sarà come preannunciato nella suggestiva Piazza Castello e arriverà nella sontuosa Piazza del Duomo. Quella di Milano rimarrà la grande festa finale del Giro e di tutta la città.

lunedì 23 aprile 2012

Arrivano i super «Giovedì» anticrisi
La macchina del divertimento si muoverà all'ora dell'happy hour: feste e manifestazioni in nove piazze del centro storico, biglietto unico da 1,50 per viaggiare tutta la sera sui mezzi Atm, aperture prolungate dei negozi, sconti sul bike sharing, ingressi omaggio per mostre e musei, menu a tema nei ristoranti. Stratega dell'iniziativa, in sintonia con il sindaco Giuliano Pisapia, è il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli: «Nasce un incubatore di eventi che coinvolgeranno tutta la nostra società».


I GIOVEDI' - I super giovedì possono rappresentare l'atteso momento di rilancio per un pezzo importante dell'economia milanese. Confcommercio punta molto sul mini ticket settimanale per aprire una breccia nell'impianto di Area C, dare ossigeno alle categorie e placare la fronda interna dei negozianti No charge: «I Giovedì di Milano, che auspichiamo possano partire prima dell'estate, si ispirano alla formula del Fuorisalone e apriranno la strada a un'Expo di successo - sottolinea Sangalli -. La Confcommercio ha avviato una start up che ha come obiettivo la promozione di Milano partendo dall'Area C». I massimi dirigenti dell'associazione discutono ormai da settimane i dettagli del «laboratorio Bastioni» con gli assessori Franco D'Alfonso, Chiara Bisconti e Pierfrancesco Maran. Il lancio è stato finora ritardato, mese dopo mese, dal mancato accordo su ruoli e spese. Confcommercio ha chiesto una serie di agevolazioni sulla tassa di occupazione del suolo pubblico, sui costi per vigili urbani e Amsa, e l'istituzione di uno sportello unico per la burocrazia. A giorni uscirà l'accordo definitivo.


I PROGRAMMI - Spettacoli, teatro di strada e percorsi tematici da piazza Duomo a Cairoli, da Brera a Sant'Eustorgio, da Cadorna ai giardini di via Palestro, da San Nazaro in Brolo a via Manzoni. Il battesimo dei «Giovedì di Milano» potrebbe essere messo in calendario per la metà di maggio o al più tardi per il 31 del mese (vigilia della visita di papa Benedetto XVI). All'inaugurazione, stando agli ultimi incontri tra le parti, potrebbero seguire una o più repliche fino a luglio (quando la giunta farà il bilancio semestrale di Area C), mentre il provvedimento diventerebbe strutturale a partire da settembre.


LA COLLABORAZIONE - Spiega Sangalli: «La forza del progetto nasce dalla capacità di fare squadra coniugando il sistema dell'economia con il mondo dell'arte e della cultura. I Giovedì stanno incontrando un forte interesse e importanti adesioni: grandi gruppi editoriali sono pronti a dare il loro contributo, così come grandi aziende, banche e fondazioni». La rivoluzione nasce in centro, continua il presidente di Confcommercio, ma si allarga alla periferia «valorizzando esperienze che già esistono: come quella dell'Hangar Bicocca, con Camera di commercio e Regione che hanno approvato il loro contributo alla Fondazione voluta con Pirelli. Anche la Fiera ha manifestato interesse per il progetto dei Giovedì e potrà sviluppare ulteriori sinergie con il cuore della città».


Elisabetta Soglio Armando Stella
Corriere della Sera

venerdì 21 ottobre 2011






Peter Pan al Teatro Smeraldo di Milano

Sarà il Teatro Smeraldo ad avere l’onore di ospitare la nuova produzione di “Peter Pan il musical”, lo spettacolo rivelazione delle passate stagioni che, dopo due anni di assenza dai palchi italiani, torna a far sognare grandi e piccini.

Dopo il debutto del 23 settembre nell’incomparabile e suggestiva atmosfera dell’Arena di Verona, la tournée invernale si aprirà proprio nel teatro milanese che nel passato ha ospitato alcune delle più grandi produzioni di musical italiane e internazionali.

“Peter Pan” torna in una veste nuova, divertente, spumeggiante e sempre coloratissimo.

A interpretare il ruolo del “bambino che non voleva crescere” torna, a grande richiesta, Manuel Frattini, star del musical italiano, che accompagnerà il pubblico fino alla magica “Isolachenonc’è”. A capo della ciurma dei pirati, nel ruolo dell’efferato Capitan Uncino, Pietro Pignatelli, apprezzatissimo interprete in “C'era una volta...Scugnizzi” e al suo fianco Jacopo Pelliccia nel ruolo del fedele Spugna.
Con loro sul palco anche Martha Rossi (Wendy), Ilaria De Rosa (Giglio Tigrato), Nikolas Lucchini (John Darling) e Daniela Simula (Michael Darling)

Tratto dal capolavoro di James Matthew Barrie, questo musical vede in scena una compagnia di venticinque artisti, diretti da Maurizio Colombi (già regista di successi come We will rock you, Gormiti, Heidi, Pirates, La Divina Commedia), che si muovono sulle trascinanti musiche dello storico concept-album “Sono Solo Canzonette” di Edoardo Bennato, arrangiato in versione musical dallo stesso autore.

Frutto della collaborazione tra II Sistina, il Teatro Delle Erbe e Officine Smeraldo, “Peter Pan il musical” nella stagione teatrale 2006-07 è stato lo spettacolo più visto in assoluto in Italia con 135.141 spettatori, ma anche nella stagione successiva (2007-2008) risulta essere il più visto con 234.859 spettatori.

“Peter Pan il Musical” è uno spettacolo di grande impatto visivo e sonoro, immerso in una atmosfera incantata, dove i duelli tra Peter Pan e i pirati di Capitan Uncino continuano a far sognare grandi e bambini.
Ad appassionare gli spettatori le entusiasmanti coreografie acrobatiche, lo sbarco della nave pirata ed il personaggio di Trilly, realizzato con tecnologie laser.

Uno spettacolo dove sognare non è possibile ma reale.


Data Evento: dal 21-10-2011 al 06-11-2011
Luogo: Teatro Smeraldo - Piazza XXV Aprile, Milano
Fonte: www.smeraldo.it




MIRAGE HOTEL MILANO

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Basato su 188 RECENSIONI di Viaggiatori
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Shopping e degustazioni
Festa notturna in Montenapo
Le boutique di Cartier, Salvatore Ferragamo, Rolex aperte per la «vendemmia». Miani: più socialità


MILANO - Tenute d’autore, calici pieni, viticoltori con il doppio cognome, via Monte Napoleone in festa, fiumi di vino e di champagne, il lusso e le bollicine. Shopping serale e degustazioni ieri per la «Vendemmia 2011», la notte bianca dell’assaggio (di vino) organizzata dai commercianti della via più famosa di Milano. Con tanti ospiti, sommelier di fama internazionale e marchi doc: da Dom Perignon a Franciacorta fino ai poderi del pilota Jarno Trulli. Gioielli, scarpe, orologi. Tutte le vetrine trasformate in enoteche da intenditori. E così, tra scaffali e maglioni, tra orologi e cappotti, ieri si poteva assaporare il vino prodotto in esclusiva da Cartier (non è in vendita, la maison lo usa solo per i suoi eventi), il Montefalco Sagrantino 2006 da Corneliani, il Bellavista Franciacorta Cuvée Brut da Etro. Calici e beneficenza: Faraone ha proposto una serata in favore del Centro nutrizionale Giovanni Paolo II di Blantyre in Malawi, Api gioielli ha offerto i vini dell’azienda agricola San Patrignano. E poi il Brunello di Montalcino e le specialità di Nobu da Armani, calici e assaggi da Hogan, «il giro del mondo attraverso nove vini, dalla Toscana all’Australia» da Larusmiani, le bottiglie di «Luce» nella nuova boutique di Mattia Cielo.


Folla fino alle 22 nel secondo anniversario della «Vendemmia», iniziativa organizzata dall’associazione di via Monte Napoleone. Guglielmo Miani, a capo degli imprenditori della strada (assediata da Suv parcheggiati in divieto), sembrava soddisfatto: «Serata riuscita, di grande livello, frutto della sinergia tra i brand che hanno aderito all’iniziativa con entusiasmo e volontà di fare sistema». Promessa: «È soltanto una delle manifestazioni che questa via, emblema dell’eccellenza internazionale, offre a tutti gli stranieri affascinati dall’arte del saper vivere tipica italiana. È anche un’occasione di socialità».
Cartier, Salvatore Ferragamo, Rolex. Porte aperte (anche se alcune solo ai clienti con invito) e aperitivo sopraffino. Come quello presentato alle Officine Panerai da Luca Gardini, campione del mondo dei sommelier 2010. Vino e acquisti nella via che rappresenta il 25 per cento dello shopping turistico di Milano (nei primi 6 mesi del 2011 il fatturato è cresciuto del 24 per cento). «Un binomio perfetto — ha sottolineato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli — in vista di Expo. Per avere successo, la manifestazione del 2015 dovrà costruire una serie di eventi diffusi come questo». Il primo tentativo è quello di ieri. Con un’altra via coinvolta: mini notte bianca nella parte «alta» di via Solferino. Vetrine aperte fino alle 22.

Annachiara Sacchi
21 ottobre 2011 12:29