giovedì 25 agosto 2011







La super maratona del Monte Bianco
e i 9500 metri di dislivello in 46 ore

Al via la nona edizione dell'«Ultra Trail du Mont Blanc»
Gli atleti collegati con un chip su Twitter e Facebook





















MILANO - Saranno in 2300. Agguerriti, tutti con accertata esperienza, ma accomunati nel desiderio di condividere lo stesso sogno: fare il giro del Monte Bianco in meno di due giorni. Dovranno correre per 166 chilometri tra Italia, Francia e Svizzera, con un dislivello positivo che fa venire i brividi: 9500 metri. Avranno a disposizione 46 ore al massimo per raggiungere il traguardo, anche se il favorito, lo spagnolo Kilian Jornet Burgada, nel 2009, erano bastate 21 ore, 33 minuti e 18 secondi per arrivato primo sul podio.

LA PARTENZA - Per la nona edizione del The North Face Ultra-Trail du Mont Blanc è partito il conto alla rovescia. Venerdì alle 18.30 gli atleti, che arrivano da ogni parte del mondo saranno pronti al nastro di partenza a Chamonix per quella che è considerata l’ultramaratona in montagna più famosa nel mondo. Una prova estrema, dove le condizioni meteo possono essere proibitive, con freddo, vento, pioggia, tanto che l’edizione del 2010 (vinta dal britannico Jezz Bragg) era stata sospesa 31 chilometri dopo la partenza a causa del maltempo per poi riprendere il giorno successivo quando le condizioni meteo erano migliorate. Lungo il percorso, con lo stesso spirito di avventura ci saranno 1300 volontari dislocati in una decina di punti di ristoro, pronti ad offrire con passione il loro aiuto e conforto.


IN DIRETTA SU TWITTER - Da quest'anno la novità assoluta è la nuova App Live Trail per Facebook e Twitter che permetterà a fan, familiari e follower di correre virtualmente a fianco dei runner. Ogni atleta dotato di chip per il tracking, fornirà in modo automatico dati relativi a posizione, classifica e tempi tutte le volte che attraverserà un checkpoint.

IL PERCORSO - L'avventura comincia nel tardo pomeriggio di venerdì e gli atleti al chiaro di luna costeggeranno l'Aiguille de Bionnassay, superando il Col du Bonhomme. All'alba passeranno il col de la Seigne e entreranno in Italia nella meravigliosa Val Veny, dominata dai ghiacciai del Monte Bianco. Poi correranno in Val Ferret, dove si affacciano il Dente del Gigante e le Grandes Jorasses, prima di scollinare in Svizzera. Chi non mollerà, oppresso dalla fatica, dovrà affrontare le salite di Bovine e Les Tseppes. Poi, davanti all'Aiguille Verte i «sopravvissuti» si lanceranno verso il traguardo, nel cuore di Chamonix.


Cristina Marrone (Corriere della Sera)


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