San Siro, cittadella dello sport
per riqualificare il quartiere
L'accordo tra Inter, Milan e Trenno per creare nuovi servizi in comune tra stadio e ippodromi apre la strada a una nuova possibilità per la tutela e la salvaguardia del quartiere, degli impianti dell'ippica e delle scuderie di San Siro. Le tre società hanno chiarito che nella nuova «cittadella dello sport» che hanno in mente non ci saranno aumenti delle volumetrie e stravolgimenti urbanistici. Ora anche comitati e associazioni chiedono la salvaguardia dell'area, con l'estensione di un vincolo sugli impianti e su una parte del quartiere che sia una replica della massima tutela urbanistica già assicurata all'impianto e alle piste di allenamento del galoppo.
Entro la fine della prossima stagione calcistica una passerella sospesa a quattro-cinque metri da terra potrebbe collegare le strutture di accoglienza dell'ippodromo del trotto (saloni, ristorante, club house ) con la tribuna arancio del «Meazza». Un «ponte» simbolico, sopra via Piccolomini, che rappresenta una svolta sia per la creazione di un moderno stadio europeo, sia per la rigenerazione degli impianti dell'ippica. Inter e Milan prenderebbero in affitto le strutture del «trotto» per assicurare nuovi servizi (negozi, ristoranti, eventi) ai tifosi/clienti e la Trenno vedrebbe un nuovo flusso di pubblico all'interno dei propri impianti.
I primi passi di questa collaborazione si vedranno con la notte bianca di San Siro il prossimo 2 settembre (eventi tra stadio e ippodromi) e con la prima partita in casa del Milan.
«Per noi è importante che il pubblico che viene allo stadio impari a conoscere i bellissimi spazi dell'ippodromo - conferma Rossella Bianchi, responsabile comunicazione ed eventi della Trenno - Oltre l'ippica, utilizziamo le nostre strutture soprattutto per eventi e la collaborazione con le società di calcio va proprio nella direzione di rendere gli ippodromi sempre più vivibili per tutti al di là delle corse; un discorso che vale per il parco giochi, il campo pratica di golf, il ristorante, la pizzeria. L'accordo con Inter e Milan presuppone la salvaguardia del verde e del tessuto urbanistico».
Sul complesso del galoppo, con impianti di gara e piste di allenamento, esiste un vincolo monumentale diretto. È un esempio unico al mondo di quartiere concepito e realizzato con la vocazione dell'ippica. Sul complesso del trotto, costruito dopo, quel vincolo non esiste.
«A proteggerlo - spiega Marco Parini, presidente della sezione milanese di Italia Nostra - ci sono gli strumenti urbanistici ordinaria e la disciplina sul territorio del Parco Sud. La vocazione sportiva va sicuramente mantenuta. E se la collaborazione tra gestori dello stadio e dell'ippodromo è un modo per sostenere quella vocazione e rendere più vivi quegli spazi è sicuramente positiva. Le sinergie per la promozione del trotto sono un esperimento interessante a patto che non vengano aggiunte nuove cubature e che non arrivino colate di cemento».
Come dire: gli impianti devono vivere, altrimenti (se dovessero degradarsi) non ci sarebbe più nulla da preservare. Lo storico consigliere dei Verdi milanesi, Enrico Fedrighini, va oltre: «Dopo molti anni siamo riusciti ad ottenere un vincolo per il quartiere del QT8. Prendendo in mano il Pgt si potrebbe pensare a un vincolo del genere anche per San Siro che, dalle scuderie del trotto a molti altri edifici, concentra in zona un grandissimo patrimonio storico e architettonico della città».
Gianni Santucci
22 agosto 2011 12:34
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